sabato 18 novembre 2006

Ma non si fanno chiamare pacifisti?



Ho visto le immagini sul TG5 del corteo (o forse sarebbe meglio dire dell'orda..) a sostegno della Palestina.
Mi vergogno di essere italiano.
Queste persone giovani o meno giovani hanno perso, a mio parere, completamente il senso della ragione. Va bene la libertà di pensiero e di parola ma in questi casi stiamo andando oltre ogni limite. Ho sentito cori odiosi che speravano di non dover più udire: "10, 100, 1000 Nassiriya", "L'unico tricolore da guardare è quello disteso sulle vostre bare". Sorvolo sugli ignobili slogan indirizzati contro Israele che oramai tutti conosciamo.
Mi vergogno di essere italiano.
A queste persone dovrebbe essere tolta la cittadinanza italiana per poi spedirli in Iraq o in altri Paesi di cui sostengono la resistenza. Sono delle persone deviate che non riescono neanche ad avere la capacità di analizzare, con cognizione di causa, la realtà. Poi vorrei vederli là a cercar di difendere la propria libertà di espressione. Oramai non sanno neanche più il significato del termine di resistenza: questa deve essere chiamata con il suo nome: sovversione.
Mi vergogno di essere italiano.
E meno male che i partigiani della nostra Resistenza hanno combattuto per darci la libertà che abbiamo oggi. Peccato che queste manifestazioni infanghino anche la loro memoria.


1 commento:

Massimo Gallina ha detto...

Io concordo con te... c'è davvero da vergognarsi quando si vedono certe cose.

Ancora maggiormente quando tra i pacifisti non troppo tali sfilano anche esponenti del nostro attuale governo.

Che cos'è Degania?

Degania Alef was founded in 1909 by seven Second Aliyah Halutzim (Halutz), who came from Rumania, on land acquired by the Jewish National Fund. Although the economically successful as a settlement, the group dispersed a year later. In 1911, the place was resettled by a group of pioneers from Russia known as the "Hadera Commune".

Degania Alef was the first settlement based on communal living and became known as the "Mother of the kevutzot". Members of Degania Alef insisted on maintaining the frame of the small kevutzah, as opposed to the bigger collective settlement - the Kibbutz - and therefore, in 1920, with the coming of Third Aliyah pioneers, Degania Bet was founded. In 1932, part of the land was granted for a third collective settlement - kibbutz Afikim.

View of Degania (1941) During the War of Independence, the Syrian army reached the gates of Degania Alef, but was bravely repulsed. A burnt Syrian tank remains on the site as a memorial. The two Deganias have a combined population of nearly 1,000. Due to the hot climate and abundance of water, both Deganias are engaged in fully irrigated farming. Degania Bet has also a metal factory and Kadish Luz were members of Degania Bet. A.D. Gordon, Arthur Ruppin, Otto Warburg and other founders of the labor settlement movement are buried on Degania Alef.